Gonfiore addominale: i rimedi dalla natura

Il gonfiore addominale è un problema comune per molte persone: non si presenta solo per via di particolari disturbi gastrointestinali, ma anche occasionalmente o in apparenza senza cause specifiche, magari dopo i pasti o in momenti di particolare stress, incidendo sul comfort fisico, sull’umore e sulla socialità.

I responsabili sono spesso i gas intestinali, che si formano in seguito a pasti consumati velocemente o sotto stress, intolleranze alimentari, squilibri della flora batterica intestinale, digestione difficoltosa e alimentazione scorretta.

Affrontare la sensazione di pancia gonfia richiede un approccio che consideri sia le abitudini quotidiane sia l’eventuale necessità di un supporto mirato. E proprio la natura offre soluzioni preziose ed efficaci.

Cause e sintomi del gonfiore addominale

Spesso accompagnata da flatulenza, meteorismo e crampi, la sensazione è quella di avere un palloncino gonfio nella pancia, a causa di un aumento forzato del volume dell’addome.

Questa tensione addominale può essere il risultato di diversi fattori, per esempio:

  • troppe fibre o consumo eccessivo di alcuni tipi di alimenti, come cavoli, legumi, latte e derivati, ma anche bevande gassate e zuccherate;
  • intolleranze, celiachia;
  • viaggi e situazioni che modificano le abitudini quotidiane, causando irregolarità intestinale;
  • ciclo mestruale, sindrome premestruale e squilibri ormonali;
  • stress prolungato;
  • una situazione intestinale già alterata da disbiosi;
  • patologie gastrointestinali e uso di alcuni farmaci.

Fra gli altri responsabili del gonfiore addominale non mancano le cattive abitudini che intralciano la digestione.

Digestione difficile: l’origine del problema

La digestione si blocca spesso a causa di “semplici” abitudini scorrette. Le più comuni sono:

  • fare altro mentre si mangia, per esempio lavorare o parlare al telefono;
  • mangiare spesso cibi pronti e confezionati, magari per comodità;
  • masticare poco e finire il pasto di fretta, col rischio di ingoiare aria;
  • assumere posture scorrette sia durante che dopo il pasto, oppure mangiare in piedi o sdraiati;
  • esagerare con la quantità di cibo e acqua, ma anche usare condimenti molto grassi e fritture;
  • sedersi a tavola a orari sempre diversi o con la mente agitata da altri pensieri;
  • non saper regolare le fibre, sia troppe che troppo poche possono essere un problema.

Quando la digestione non avviene in modo ottimale, i residui alimentari che raggiungono l’intestino possono fermentare, soprattutto se ricchi di zuccheri e fibre. Questo processo produce gas, che si accumulano e provocano la tipica distensione addominale.

Ragazzo che mangia un tramezzino alla sua scrivania, mentre lavora al pc

Questo fenomeno può accadere anche per insufficienza enzimatica, ovvero la carenza o la ridotta attività degli enzimi digestivi responsabili della scomposizione dei macronutrienti. Se la cattiva digestione si presenta in modo frequente, potrebbe essere un segnale che l’equilibrio intestinale è in sofferenza e va ascoltato.

Il lavoro degli enzimi

La digestione è un processo che inizia in bocca e si completa nell’intestino tenue. A renderlo possibile sono gli enzimi digestivi, sostanze biologiche prodotte dal nostro organismo con la funzione di scomporre gli alimenti in nutrienti più semplici, assorbibili e utilizzabili dalle cellule.

Amilasi, lipasi, proteasi e lattasi – solo per citarne alcuni – sono responsabili della digestione rispettivamente di carboidrati, grassi, proteine e lattosio. In condizioni ideali, il corpo è perfettamente in grado di produrre la giusta quantità di enzimi necessari.

Tuttavia, alcuni fattori possono compromettere questa delicata funzionalità: l’età avanzata, ad esempio, è spesso associata a una fisiologica riduzione dell’attività enzimatica, ma anche lo stress, un’alimentazione disordinata, la presenza di intolleranze alimentari e l’uso di alcuni farmaci.

Soluzioni naturali per il gonfiore addominale

Alcuni estratti vegetali sono noti da secoli per la loro efficacia e oggi la ricerca ne conferma le proprietà benefiche, specialmente quando vengono associati tra loro in modo sinergico.

I semi di finocchio, ad esempio, possiedono spiccate proprietà carminative: facilitano l’espulsione dei gas riducendo così le tensioni addominali, soprattutto se associati alla melissa, nota per la sua azione rilassante e digestiva.

Una menzione va fatta anche alla genziana, una radice amara dalle straordinarie proprietà che favorisce la funzionalità epatica e una digestione più efficiente.

Barattolo rovesciato di semi di finocchio

Utilizzati in sinergia con particolari enzimi, questi fitoestratti possono essere un aiuto naturale per sostenere l’apparato digerente nei suoi momenti di maggiore fragilità.

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